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Aggiornato al: 17/01/2019
Il termine rom si riferisce a un insieme di gruppi migranti e nomadi di origine indiana che migrarono dall’India centrale verso le parti orientali dell’India del Nord e poi verso l’Impero bizantino, in Asia Minore e Grecia, giungendo in Europa e qui diffondendosi(1). I rom si compongono di vari gruppi, tra cui: Arlije, Calé, Gurbet, Kaale, Kalderas, Manus, Sinti, Ursari ecc.(2) Tali gruppi presentano tra loro alcune affinità, in particolare la lingua - il romanì - e alcuni usi, costumi e tradizioni. Nel corso della storia rom e sinti sono stati spesso vittime di feroci persecuzioni, la più terribile delle quali è avvenuta durante la seconda guerra mondiale: il Porrajmos - “grande divoramento” o “devastazione” - è il termine con cui gli stessi rom e sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato dai nazisti. Il numero delle vittime è ancora dibattuto: per alcuni i morti sarebbero almeno 250.000, per altri tra i 500.000 e i 750.000(3).
In Italia sono presenti rom, sinti - principalmente al nord e al centro - e manouches, ossia i sinti piemontesi(4). Nonostante una base linguistica comune, i rom e i sinti non sono riconosciuti come minoranza dalla nostra legislazione(5) a causa dell’assenza di “territorialità”, da intendere come precisa localizzazione e raggruppamento sul territorio italiano. I rom e i sinti possono quindi essere definiti una minoranza diffusa e transnazionale(6).
Il nomadismo, che nell’immaginario collettivo è la loro principale caratteristica, è ormai proprio solo di una minoranza. Invece, circa l’85 - 90% dei rom e dei sinti è sedentario(7). Quindi, non è corretta la definizione di “nomadi”.
Nonostante non esista un dato certo riguardo la presenza di rom e sinti in Italia e in Europa - dovuto anche all’impossibilità di effettuare un censimento su base etnica, che lederebbe il diritto alla privacy, i valori costituzionali e i diritti umani - il Consiglio d’Europa nel 2012 ha stimato che in Unione Europea (UE) la popolazione rom e sinta si aggira tra i quattro e gli otto milioni, pari all’1,1% della popolazione residente. Secondo il medesimo studio, la popolazione rom e sinta in Italia è compresa tra le 120.000 e le 180.000 unità, pari a circa lo 0,2% della popolazione residente(8),una delle percentuali più basse d’Europa.
La popolazione rom e sinta si è stabilita in Italia in tre fasi: una prima è quella che comprende la comunità di più antico e secolare insediamento, formata da circa settantamila persone di cittadinanza italiana; una seconda fase riguarda invece le persone arrivate dall’Europa dell’Est nel corso del XX secolo a seguito delle due guerre mondiali e dei conflitti nei Balcani degli anni novanta, e conta quasi novantamila individui; infine ci sono i rom e i sinti di recente immigrazione, giunti nel nostro paese dopo l’ingresso di Romania e Bulgaria nell’Unione Europea(9).
Di tutta la popolazione rom e sinta presente in Italia, solo circa ventiseimila persone abitano in baraccopoli formali o informali, micro insediamenti o centri di raccolta sul territorio nazionale(10). I rom e i sinti che in Italia vivono in emergenza abitativa oscillano tra il 14% e il 21%, che corrisponde allo 0,04% della popolazione nazionale. Non è pertanto in alcun modo corretto parlare di “emergenza nomadi”.
La politica dei campi rom è una peculiarità italiana, inaugurata a metà del Novecento e implementata nei decenni successivi. Nel corso degli anni gli enti locali hanno finanziato la creazione nelle zone periferiche di aree di sosta temporanee - destinate a un preciso gruppo etnico - poi convertite in luoghi per l’abitazione sedentaria. In questo modo la popolazione rom e sinta ha subito una graduale opera di ghettizzazione e marginalizzazione. Nella maggior parte dei casi, in queste sistemazioni non è possibile accedere ai servizi fondamentali per la dignità e il benessere della persona: spesso infatti mancano acqua corrente, scarichi fognari, collegamenti tramite trasporto pubblico. Almeno due generazioni di rom e sinti sono cresciute in contesti simili a discariche, con gravissime conseguenze sul piano sociale, socio - sanitario e umano(11). Bisogna anche ricordare che il 43% dei rom e sinti che abita in insediamenti formali ha la cittadinanza italiana(12).
Il superamento dei campi rom è un’esigenza quanto mai attuale, soprattutto per chi è costretto a viverci, e necessita di un processo graduale e ben strutturato. Uno degli elementi indispensabili per la buona riuscita è la regolarità del soggiorno. Spesso infatti si è intervenuti su esigenze contingenti e immediate, pur utili, ma senza immaginare e perseguire una progettualità a lungo termine.
Questo vademecum si propone di indicare quali siano le modalità di regolarizzazione sul territorio nazionale più adeguate, a seconda dei casi concreti che di volta in volta possono presentarsi. Non è uno strumento esclusivo per operatori del diritto. È rivolto invece principalmente ai funzionari delle amministrazioni locali che nella loro attività si relazionano con rom e sinti, ma anche a chiunque voglia approfondire la questione della regolarità del soggiorno. Dopo aver acquisito le informazioni necessarie, l’operatore sarà infatti in grado di orientare l’utente verso la migliore soluzione per procedere alla regolarizzazione della sua posizione.
Nelle note sono riportate le principali norme in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza.
Per ogni tipologia di titolo di soggiorno sono elencati i documenti da allegare all’istanza di rilascio. Bisogna però considerare che ogni Questura - Ufficio immigrazione può avere delle prassi differenti dalle altre. Pertanto, è sempre consigliabile richiedere le opportune informazioni agli organi competenti.
(1) - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), I Rom, La storia, ISTISSS Editore, pag.1, cap.1.0.
(2) - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), I Rom, La storia, ISTISSS Editore, pag.1, Introduzione.
(3) - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), I Rom, La storia, ISTISSS Editore, pag.7, cap.5.0.
(4) - Spinelli S., Rom, genti libere, Milano, Dalai, 2012, pagg. 158-159.
(5) - Sono al vaglio del Parlamento il disegno di legge 770/2013 (Norme per la tutela e le pari opportunità della minoranza dei Rom e dei Sinti), disponibile su http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/41204.htm, la proposta di legge 3162/2015 (Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, e altre disposizioni in materia di riconoscimento della minoranza linguistica storica parlante la lingua romanì). disponibile su http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/45734.htm, la proposta di legge 3541/2016 (Norme per la tutela e le pari opportunità delle minoranze storico-linguistiche dei rom e dei sinti), disponibile su http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/46401.htm, e la relativa proposta di legge di iniziativa popolare del 2015 (Legge di iniziativa popolare per il riconoscimento dello status di minoranze a rom e sinti), disponibile su http://lexsintirom.blogspot.com/p/la-legge.html. L’esame parlamentare di ciascuno di questi atti non è ancora iniziato.
(6) - Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (UNAR), Strategia d’inclusione dei rom, dei sinti e dei camminanti. Attuazione comunicazione europea n. 173/2011, 28/02/2012, pag. 7, disponibile su http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/infanzia-e-adolescenza/focus-on/integrazione-rom-sinti-e-caminanti/Documents/Strategia%20Nazionale.pdf
(7) - Senato della Repubblica - Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di rom, sinti e camminanti in Italia, 9/02/2011, pag. 47, disponibile su http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/Rapporto%20conclusivo%20indagine%20rom,%20sinti%20e%20caminanti.pdf
(8) - Lo studio è disponibile su http://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices DisplayDCTMContent?documentId=0900001680088ea9
(9) - Baldoni E., Giovannetti M., Marchesini M., Gli insediamenti rom, sinti e camminanti in Italia, 2016, pag. 10, disponibile su http://www.cittalia.it/images/Gli_insediamenti_Rom_Sinti_e_Caminanti_in_iItalia_.pdf
(10) - Associazione 21 luglio Onlus, Rapporto annuale 2017, 2018, pag. 6, disponibile su http://www.21luglio.org/21luglio/wp-content/uploads/2018/04/Rapporto_Annuale-2017_web.pdf
(11) - Senato della Repubblica - Commissione straordinaria per la promozione e la tutela dei diritti umani, Rapporto conclusivo dell’indagine sulla condizione di rom, sinti e camminanti in Italia, 9/02/2011, pag. 49, disponibile su http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/dirittiumani16/Rapporto%20conclusivo%20indagine%20rom,%20sinti%20e%20caminanti.pdf